Non usare prodotti a base di cloro: attenzione! Possono uccidere le piante

È vero che il cloro può rappresentare un pericolo per le piante? Probabilmente, fino ad ora, pochi si sono soffermati su questo aspetto, ma considerando che le tecniche di irrigazione sono in continua evoluzione, è importante dedicare maggiore attenzione a questo elemento. Il cloro, infatti, è una sostanza che sarebbe sempre meglio evitare quando si tratta di prendersi cura delle piante. Ma perché? Approfondiamo insieme questo argomento per comprenderne le ragioni.

Cloro: cosa sappiamo davvero?

Il cloro è naturalmente presente nell’acqua, sotto forma di ipoclorito di sodio. Solitamente viene impiegato per la disinfezione dell’acqua potabile: la sua azione consiste nel distruggere la membrana dei microrganismi, portandoli rapidamente alla morte. In questo modo, il cloro elimina efficacemente batteri e altri agenti patogeni.

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Tuttavia, non bisogna lasciarsi ingannare: se da un lato il cloro è efficace contro i batteri, dall’altro agisce solo quando entra in contatto diretto con gli organismi. Non possiede la capacità di purificare completamente l’acqua, poiché molte sostanze contaminanti non vengono eliminate e l’acqua non risulta totalmente depurata.

Quindi, il cloro può essere considerato un disinfettante adatto anche per le piante? Oppure si tratta di una sostanza potenzialmente tossica per loro? Questa domanda è tutt’altro che banale e ha suscitato numerosi dibattiti anche tra gli esperti del settore. Proviamo a fare chiarezza e ad approfondire il tema per arrivare a una risposta concreta.

Il cloro è dannoso per le piante?

Per rispondere a questa domanda, sono stati condotti diversi studi scientifici. In uno di questi, alcune piante in vaso sono state irrigate con acqua ad alta concentrazione di cloro per dodici settimane, mentre lo stesso trattamento è stato applicato agli ortaggi per sei settimane. I risultati sono stati sorprendenti.

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L’acqua clorata utilizzata negli esperimenti è stata ottenuta aggiungendo ipoclorito di sodio, portando il pH dell’acqua a 11, successivamente abbassato a 7 per simulare l’acqua potabile clorata. Questo esperimento ha permesso di raccogliere dati molto interessanti.

Dalle analisi è emerso che le piante ornamentali non hanno mostrato alterazioni evidenti, suggerendo che l’acqua clorata non abbia avuto effetti negativi immediati su di esse. Diversamente, le piantine di ortaggi hanno iniziato a manifestare segni di sofferenza dopo circa tre settimane, con perdita di fogliame e riduzione del vigore complessivo della pianta.

Il cloro può causare clorosi

È ormai certo che il cloro può favorire la comparsa della clorosi, una patologia delle piante legata a carenze nutrizionali. La clorosi si manifesta quando la pianta non riesce a svolgere correttamente la fotosintesi clorofilliana, compromettendo l’assimilazione degli elementi nutritivi necessari e indebolendo la sua capacità di reagire agli stress ambientali.

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Questo disturbo può insorgere in diverse situazioni, ma è particolarmente frequente quando l’acqua utilizzata per l’irrigazione contiene elevate quantità di cloro. La clorosi si riconosce facilmente: le foglie iniziano a ingiallire progressivamente, mentre le nervature assumono una colorazione più scura rispetto al normale, rendendo il problema immediatamente visibile.

Oltre a ciò, il cloro può alterare sia il colore che il sapore dell’acqua, risultando dannoso non solo per le piante, ma anche per la salute umana. Sebbene sia presente nell’acqua potabile, la sua concentrazione dovrebbe sempre rimanere entro limiti di sicurezza; un eccesso può comportare conseguenze rilevanti sia per le piante che per le persone.

Quali sono le soluzioni?

Ora che gli studi hanno evidenziato i possibili rischi legati alla presenza di cloro nell’acqua per le piante, è fondamentale sapere come intervenire. Una soluzione efficace consiste nell’utilizzare prodotti specifici per la depurazione dell’acqua: sul mercato sono disponibili numerosi dispositivi adatti a tutte le esigenze e a ogni fascia di prezzo.

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I filtri in ceramica, ad esempio, sono particolarmente efficaci nell’eliminare il cloro in eccesso, rendendo l’acqua più sicura sia per le piante che per l’uso domestico quotidiano, come il lavaggio e le pulizie.

Nei casi più complessi, può essere utile rivolgersi a un esperto del settore, in grado di individuare la causa del problema e suggerire le soluzioni più appropriate. Avere a disposizione un professionista può fare la differenza e garantire la salute delle proprie piante e della propria casa.

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